Due filosofi di grande prestigio si sfidarono ad una gara di saggezza. Raccontarsi storie con argomento il nulla:
-Esistenza è rumore-
Il vecchio albero si faceva forza per non cadere al suolo. “Se solo qualcuno passasse qui vicino” si diceva. Un albero che cade senza nessuno che lo possa sentire non fa rumore. Il suo cadere è come se non fosse mai esistito. Scomparire nel nulla è la peggior paura degli alberi…
-Essere il Nulla-
C’erano una volta due tizi assai strani. Uno diceva di non esistere, l’altro che il primo era un idiota!
“Io sono il Nulla!” disse il primo.
“Ma tu esisti, quindi non puoi essere qualcosa che non è” rispose l’altro.
“Io sono il Nulla!” ripeté il primo.
“Senti, ti vedo quindi esisti, quindi non puoi essere il nulla!” ribadì l’altro.
“Io sono il Nulla!” continuò testardo il primo.
“Ma che sei scemo?! Ti concedo di non essere nessuno, ma comunque sei qualcuno, quindi vedi di andare a rompere le scatole da un’altra parte!!” concluse l’altro.
Il Nulla se andò via e nessuno lo vide più…
-Ridursi-
Il signor Deschamps aveva una bella famiglia in una bella casa. Un bel garage, una bella macchina, persino un bel gatto. Poi sentì queste cose come un troppo. Vendette la macchina, regalò il gatto, affittò il garage. Per un po’ si sentì meglio. Quando la sensazione del troppo ricominciò a pesargli sul cuore decise di vendere la casa senza dire niente alla famiglia. La moglie lo lasciò e si portò via i figli con sé. Finalmente si sentì leggero. Ma la cosa non durò. Dopo qualche tempo cominciò a sentire anche se stesso come un troppo. Si liberò allora dei sentimenti, poi dei vestiti, dei soldi, del mangiare. Ma ancora qualcosa non andava.
Regalò i capelli e tutti i peli del corpo, poi gli organi e gli arti. Rimase anche senza pelle ma quella sensazione non cedeva, sempre gli pesava nel suo essere. Alla fine capì, si svuotò dei pensieri e si sentì subito bene. Ora, nel villaggio di Rue-sur-Mer vive un uomo felice. Non ha una faccia né un corpo ben fatto, né una bella casa, né tantomeno una famiglia affettuosa, ma è felice di non avere niente. Dentro di sé ha il nulla e per questo sorride.
-Cosmogonia-
Quando il Demiurgo emerse dal Caos plasmando tutto ciò che esiste, l’intero Universo scoppiò in un grido di gioia. Tutti coloro che lo popolavano si misero a festeggiare. Tranne uno, il dio Salvatore Scapece. Facendo breve questa storia arriviamo velocemente al tredici-miliardesimo anno della nascita dell’Universo. Tutti gli dei stavano assistendo alla fine della realtà così come esiste. Tutti erano tristi. Tranne uno, il dio Salvatore Scapece. Proprio mentre tutto ciò che esiste tornava al nulla, lui si mise a festeggiare.
-Diario-
Da ragazzino scriveva sempre nel suo diario immaginario. Non era una cosa reale, ma per lui era come i diari di tutti gli altri bambini, fatto di fogli di carta e memorie scritte.
Una volta cresciuto, aprendo un cassetto della sua vecchia cameretta, ritrovò quell’oggetto fatto di nulla e si mise a leggere i suoi vecchi ricordi…
-Nulla-
Uno dei due saggi filosofi se ne stette in silenzio. Non un gesto o una parola. L’altro capì tutto e sorrise.
I due filosofi si fecero i complimenti a vicenda mentre il pubblico applaudiva. Poi si spensero le telecamere, la trasmissione televisiva era finita, ma i due continuavano a farsi i complimenti.
“Certo che la gente si beve proprio di tutto, persino quando si parla del nulla” e cominciarono con piacere a contare i soldi degli sponsor.
Two philosophers of great prestige challenged each other in a race of wisdom: telling stories about the nothing:
Existence is noise
The old tree tried hard not to fall on the ground. “If only somebody passed by” it told itself. If a tree falls and no one is around to hear it, it makes no sound. It’s like its falling had never existed. Vanish into nothing it’s a tree worst fear…
Being Nothing
Once upon a time there were two very strange guys. One used to say he didn’t exist, the other said that the first was an idiot.
“I am Nothing!” said the first.
“But you exist, then you can’t be something that is not.” Replied the other.
“I am Nothing!” repeated the first.
“Listen, I can see you then you exist, then you can’t be nothing!” the other reiterated.
“I am Nothing!” kept saying the first, stubbornly.
“Are you idiot? I grant that you are nobody, but you’re someone anyway, so go be a pain in the neck somewhere else!” concluded the other.
The Nothing went away and nobody saw him ever again.
Reducing
Mister Deschamps had a beautiful family in a beautiful house. A beautiful garage, a beautiful car, even a beautiful cat. Then he felt all this was too much.
He sold the car, he gave away the cat, he rented the garage. He felt better for a while.
When the impression of having too much began to weigh on his heart again, he decided to sell his house without telling his family. The wife left him and took the children away with her.
He finally felt light. But it didn’t last.
After some time he began to feel even himself as a burden. So he freed himself from feelings, then from clothes, money, food. But still something didn’t work.
He gave away his hair, then his body hairs, then his organs and limbs. Even without skin, that feeling didn’t went away, always weighing his being.
In the end he understood: he emptied from thoughts and felt immediately better.
Today, in the village of Rue-sur-Mer lives a happy man. He hasn’t got a face, nor a well-shaped body, nor a beautiful house, neither a loving family, but he’s happy to have nothing.
He’s empy inside and that makes he smile.